Buffon: 10 Campionati italiani, 6 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Ligue 1, una Supercoppa francese, un Europeo Under 21, lo storico Mondiale del 2006 e ovviamente la vittoria nel campionato di Serie B. Oggi questa leggenda del calcio mondiale compie 44 anni.
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Buffon Academy, il progetto dedicato ai giovani aspiranti portieri
Per questa l’estate (emergenza Covid permettendo), Gianluigi Buffon lancia la sua accademia che mira a migliorare e perfezionare la tecnica di tanti giovani attraverso il “Buffon Method”, una forma di allenamento unica sviluppata dall’attuale portiere della Juventus. Tutti i coach della “Buffon Academy” lavoreranno con un metodo condiviso a livello mondiale. Si tratta di percorsi tecnici di alta specializzazione rivolti ai giovani, ragazzi e ragazze, dagli otto ai sedici anni che sognano di diventare il portiere più forte nella storia del calcio.
Continua a leggere Buffon Academy, il progetto dedicato ai giovani aspiranti portieriBuffon: record di longevità
Gigi Buffon ha esordito nel 1995 e gioca ancora nel 2021. Nessun italiano aveva mai giocato per 27 anni al top. Sulle pagine della Gazzetta dello sport, una giuria di 18 portieri leggendari lo incorona numero uno della storia.
Continua a leggere Buffon: record di longevitàBuffon: Il mio scudetto da Gregario
Fonte Il corriere dello sport 28-07-2020
Ho sempre creduto che chi stava dietro dava il suo contributo come chi stava davanti, ma un conto è dirlo, un conto è esserci. Mi sono messo alla prova. E sono fiero di averla superata.
Continua a leggere Buffon: Il mio scudetto da GregarioDa Szczesny a Buffon, Pinsoglio svela il segreto dei portieri della Juve
di Giovanni Albanese (Tuttomercatoweb.com)
Una gran parata su Inglese (al 13’) con il Parma; e una su Allan (al 14’) con il Napoli. Poi gli altri prendono la scena, come spesso succede. Ma i due interventi compiuti da Szczesny sullo 0-0 nelle prime gare di campionato, classifica in mano, valgono almeno un pezzo di quel bottino pieno conquistato dalla Juventus. Il segreto di tale condizione raggiunta già all’inizio della stagione risponde come sempre al nome di Claudio Filippi, il preparatore dei portieri bianconeri.
É lui il maestro dei numeri uno, il più longevo dei collaboratori tecnici di Sarri per tempo di permanenza nel club. Classe 1965, romano: Filippi veste bianconero dal 2010, già dalla gestione Delneri. Al centro del progetto sia con Conte che con Allegri, successivamente, si ritrova quest’anno a lavorare nuovamente con Buffon, che ha mantenuto sul tetto del mondo nel suo ruolo per quasi un decennio, e Pinsoglio, che neanche due settimane lo ha indicato su Instagram: “Il miglior preparatore dei portieri!”.
Continua a leggere Da Szczesny a Buffon, Pinsoglio svela il segreto dei portieri della JuveMagico Perin, è lui il dopo Buffon
di Gessi Adamoli
Da Pozzo e Martina, ex grandi portieri rossoblu, non hanno dubbi su chi dovrà essere ilnumero1 in nazionale.
Nei giorni scorsi è stato Dino Zoff ad elogiare il portiere del Genoa: “Perin è così richiesto perché è l’espressione migliore di una scuola italiana che si è assottigliata, più che impoverita, a causa dell’esplosione di altre scuole straniere e in parte anche per come vengono allenati oggi i portieri, più sui piedi che sulla presa. A renderlo così forte però è la testa. In campo punta tutto su tecnica e reattività, le sue qualità più importanti, ma a fare la differenza è il carattere, è l’umiltà che porta con sé tra i pali. Perin è un portiere umile nel senso che non ha paura di sbagliare, è questo che lo rende speciale. E’ un campionato in cui vedo sempre più spesso difese che subiscono gol di testa a un metro dalla linea, perché i portieri preferiscono rimanere in porta piuttosto che sbagliare l’uscita e affrontare le critiche del caso, lui interpreta nel modo giusto e più bello il suo ruolo. Il portiere deve sentirsi il padrone, nella sua area, non può aver paura. E lui lo sa, e lo fa capire a compagni e avversari con i fatti. Il salto ad una grande squadra che lotta per coppe e scudetti prima si fa, meglio è, anche se nel suo ruolo è ancora più difficile: in un grande club si para molto meno che in una squadra come il Genoa, ma bisogna farsi trovare sempre pronti”.
Nell’edizione locale di Genova del quotidiano La Repubblica, due vecchie bandiere tornano a parlare di Perin: “È un portiere straordinario, credo che sia il migliore d’Italia perché la sua reattività Donnarumma non l’ha. È un istintivo proprio come lo ero io, in Perin davvero mi ci rivedo molto». Continua a leggere Magico Perin, è lui il dopo Buffon
“Posso morire in pace” – Buffon sull’epico mondiale del 2006 vinto dall’Italia
In una lunga intervista rilasciata al canale Youtube Copa90, Gianluigi Buffon ha ripercorso gli avvenimenti più importanti vissuti nella sua carriera: “Io tramite di due epoche? Penso spesso a questa cosa, è un qualcosa di inusuale trovare un giocatore che riesca a congiungere 40 anni di tempo calcistico. Ho iniziato a giocare con quelli degli anni 60 e finirò con quelli del 2000. E’ un qualcosa di cui vado orgoglioso, il calcio è cambiato tanto, è diventato più difficile e nonostante questo mi sono ritagliato un ruolo da protagonista”.
Chi sceglieresti in una squadra di 5 giocatori?
“Io sono molto amico dei difensori e odio gli attaccanti. Diciamo che i più forti contro cui ho giocato sono Ronaldo il brasiliano, Messi, Cristiano Ronaldo e Zidane. Dopo questi 4 vorrei parlare dei miei compagni, quindi tutti i difensori con cui ho giocato, da Thuram a Cannavaro e Ferrara fino a Chiellini, Barzagli, Bonucci e Rugani. Per ottenere grandi risultati in difesa serve anche grande empatia umana e io ci sono sempre riuscito. Questi sono i giocatori che hanno scritto le pagine più importanti del calcio nazionale e internazionale. Fra gli italiani, a livello di talento, metterei Pirlo, Totti, Del Piero e Roberto Baggio. A quel punto, per fare una top five, metto Maldini”. Continua a leggere “Posso morire in pace” – Buffon sull’epico mondiale del 2006 vinto dall’Italia
Buffon è da Superquark!
La redazione pubblica un articolo redatto da Tuttosport in data odierna (17-07-2017), dal giornalista Guido Vaciago.
“Giocavano per lo più per strada. In piazza d’armi, ma anche dalle parti D’Azeglio, il liceo dei fondatori della Juventus che ho frequentato anche io. Oppure in corso Matteotti, che all’epoca si chiamava corso Oporto. Proprio in quella zona abitava una delle sorelle dell’avvocato che vedendoci così impegnati con il pallone ci invitò in un campo dove si allenava la Juventus, con una piccola tribunetta e ci consentì di usarlo, dandoci anche le maglie bianconere. Per me che ero simpatizzante fu un momento emozionante. Ero un’ala veloce, un sette e mi piaceva fantasticare sulla squadra di Combi, Rosetta e Caligaris che aveva vinto cinque scudetti quando io ero un bambino. Combi aveva aperto un bar in piazza Castello dopo la chiusura della sua carriera, dove spesso si potevano incontrare i giocatori. Mi ricordo bene anche di Foni e Rava, i due terzini che vennero dopo. Poi venne la Guerra e io fui sfollato a San Maurizio Canavese. Mi torna in mente qualche sfida goliardica come quella dei “grassi contro i magri”, sulla schiena al del numero di maglia quello dei… chili! Io ero ovviamente tra i magri”. Continua a leggere Buffon è da Superquark!