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Didattica delle uscite alte: 1. La posizione d’attesa e la tecnica di corsa

di Ferdinando Scarpello

Introduzione

L’intervento di uscita alta costituisce per la sua complessità, uno degli aspetti tecnici del portiere più difficili. Perchè? Il calcio di oggi, come ormai è risaputo, ha delle velocità notevoli e le azioni di gioco sono molteplici, a queste si può aggiungere anche l’altezza di molti attaccanti e il peso del pallone che negli ultimi anni è diventato sempre più leggero, quindi il portiere deve e continua ad adattarsi a tutti questi fattori; specialmente ad alti livelli la scelta del portiere diventa molto importante, di conseguenza si andrà a selezionare un portiere che oltre a determinate caratteristiche fisiche (altezza) e tecniche, abbia buone capacità condizionali (forza, velocità) e capacità coordinative (anicipazione, cognitiva, spazio/temporale), senza le quali l’adattabilità alla categoria e al tipo di calcio e/o sistema di gioco che adotta la squadra diventerebbe difficile; non dobbiamo dimenticare l’aspetto psicologico, che talvolta viene messo in secondo piano e non da meno il coraggio e la personalità, che vanno a completare il profilo di un portiere.
Personalmente penso che queste componenti siano importanti specialmente quando il portiere comincia a muovere i primi passi verso questo ”delicato” ed importante ruolo. Gli interventi del portiere durante un’uscita alta possono essere di diversa tipologia, ad esempio: in presa, tuffo , respinta a uno/due pugni, deviazione ecc..

Il gesto tecnico dovrebbe essere abbinato all’informazione che il portiere riceve durante una situazione di gioco, quindi da valutare: pressione ricevuta da un avversario, contrasto, mischia, traiettoria, velocità, altezza della palla, condizioni meteo ecc.
La posizione di partenza e di attesa così anche la tecnica di corsa, costituiscono il primo ”step” per arrivare alla palla e di conseguenza alla fase di ricezione.
Nei settori giovanili, così anche nelle scuole calcio non sempre questo aspetto viene curato, magari si danno altre priorità oppure si dimentica che il portiere si muove con la squadra, quindi esegue degli spostamenti e corse a secondo della velocità dell’azione. Spesso durante gli allenamenti in particolare quando il portiere è impegnato in una seduta tipo ”Cross”, lo si vede in posizione d’attesa statica, per poi eseguire un intervento. Tutto ciò, pensando alla partita e quindi ad una situazione di gioco, è realistico?
Il portiere durante una partita sta quasi sempre in movimento, esegue delle corse avanti e indietro, corse sul fianco, spostamenti laterali, cambi di posizione; è pur vero che tutto ciò dipende anche dall’atteggiamento tattico della squadra e il portiere si muove in funzione della situazione di gioco. Solo in alcuni casi (vedi palle inattive), il portiere ha un atteggiamento quasi ”statico”.

Continua a seguire la didattica.

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