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Intervista a Marco Onorati: Come ti alleni giochi!

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Il blog ha intervistato l’allenatore dei portieri del Catania, Marco Onorati. Un ringraziamento al mister per la sua disponibilità. Tanti i temi trattati durante la nostra chiaccherata, tra cui le ultime dichiarazioni di Alberto Fontana, il nuovo corso per allenatori dei portieri, il lavoro svolto dall’ APPORT e del Mister Walter Zenga. Per la prima volta in assoluto, l’intervista è stata registrata in video.

Testo:

Il calcio è evoluto. Specialmente per quanto riguarda il ruolo del portiere. Inanzitutto perchè le azioni sono più veloci rispetto a prima e quindi ci sono molti più contropiedi e poi per il portiere, si gioca molto di più con i piedi e quindi c’è più collaborazione con il reparto difensivo. Quando i difensori si trovano in difficoltà, si appoggiano al portiere e il portiere deve essere bravo a mistare la palla calciandola o mandarla dalla parte opposta.

Il portiere deve avere un buon piazzamento e una buona gestualità per come si esegue un’esercitazione, non a caso è importante il movimento delle braccia, del corpo, dei piedi e stare sempre in traettoria con la palla. Io dico sempre ai miei portieri: il portiere più bravo è quello che si butta di meno, che va in tuffo il meno possibile. Perchè il portiere non deve mai dare un vantaggio all’avversario, sia nei tiri in porta, sia nei cross. Se il portiere si muove in anticipo può essere scavalcato o anticipato dalla traettoria, di conseguenza va sempre valutata la traettoria e dopo regolarsi di conseguenza.

Nei settori giovanili non ci sono bravi preparatori dei portieri, istruttori anzichè preparatori. Perchè preparatori lo siamo noi quando arrivano belli grandi, ci vogliono istruttori, io parlo già a livello di esordienti, ecco, di settore giovanile. Manca questa figura, manca questa persona. Purtroppo ci sono troppi “doppilavoratisti” ma non è un problema degli allenatori, è un problema delle società, perchè le società vogliono risparmiare e quindi preferiscono pagare una persona a pochissimi euro e di allenare questi portieri, questi ragazzi. Per quanto riguarda i portieri stranieri l’ho detto prima, che purtroppo non essendoci grande scelta si và all’estero a prelevare dei portieri. Per quanto riguarda la giovane età, fuori l’Italia trovano il coraggio di farli giocare, ma non lo dico io, attenzione, lo dicono i giocatori stessi, purtroppo qua ci sono i mass-media che ci stà addosso, di conseguenza appena sbaglia un giocatore, specialmente se è giovane, si colpevolizza sia il giocatore che la società perchè secondo loro si sono bruciate un attimo le tappe, mentre in Spagna, in Argentina soprattutto in Argentina ci sono ragazzi che giocano, che sono dell’86-87-88. Purtroppo qui in Italia non c’è questa cultura, ma non lo dico io, attenzione, è una cosa risaputa che dicono gli allenatori, gli allenatori più importanti che allenano in serie A.

Perchè purtroppo Fontana ha ragione, ha ragione! Si prendono portieri fuori perchè c’è poca scelta in Italia e la colpa è nostra! Noi ci dobbiamo informare, confrontare con gli altri, anche io che alleno in seria A, ogni tanto vado a questi corsi, ma non come relatore ma come uno qualsiasi per apprendere. Io mi compro i dvd per aggiornarmi per vedere cosa fanno i miei colleghi, capito! Questo io voglio dire. Perchè purtroppo non c’è questa cultura da parte dei presidenti di squadre dilettantistiche a far formare i propri preparatori dei portieri. Io sò che hanno dato degli attestati ai preparatori dei portieri, ci sono preparatori dei portieri in seria A che non hanno questo attestato, per esempio il sottoscritto. Perchè sul mio contratto c’è scritto collaboratore prima squadra, capisci? Vengono dati degli attestai a delle persone che boh, non lo sò! Mentre i preparatori che stanno in seria A non hanno questo riconoscimento, quindi anche a livello di lega c’è qualcosa che non quadra. Purtroppo c’è qualcosa da vedere, da discutere. Perchè l’APPORT si sta adoperando per far sì che noi preparatori dei portieri di serie A che hanno un contratto dove è stato scritto invece che preparatori dei portieri, altro, ci possano dare questo attestato, questo riconoscimento. Non si doveva dare a nessuno, per darlo devi frequentare il corso, una settimana benissimo lo facciamo a Coverciano, va bene lo facciamo a Coverciano! Però non puoi farlo durante l’anno, non possiamo perchè ci sono impegni di campionato, impegni di coppa, di coppa italia, ci sono società almeno la mia che non mi danno la possibilità di poter andarci.

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Sicuramente aver avuto i miei portieri per un lungo periodo, ha influenzato molto. Perchè riesci a portare le tue idee nello stile del portiere che devi allenare. Perchè se rimane più di un anno è meglio, perchè di anno in anno aumenti la tipologia di lavoro e di conseguenza anche il portiere stesso si mette di più a disposizione, mentre un portiere che rimane un anno solo viene fatto un lavoro a metà. I portieri che sono stati più di un anno a Catania, mi sono sempre trovato bene perchè riuscivano a capire l’esercitazione perchè l’avevano già fatta l’anno prima. Anche la metodologia che desidero che facciano, il secondo anno riesce tutto meglio.

Io massimo, faccio vedere dei dvd ai miei portieri, per far conoscere gli avversari. Non vado a provare se un Quagliarella mi calcia in modo particolare. Per quanto riguarda le attrezzature di allenamento, i teli sono daccordo, per i sparapalloni, no. Perchè non è naturale, non è un calcio naturale. Preferisco calciare io, che a volte la posso prendere male, calciare di esterno, un pò più d’interno e quindi la traettoria della palla cambia. Lo sparapalloni sembra, insomma, che il pallone va dove viene tirato quindi la traettoria è sempre quella, sempre la stessa. Secondo me per il portiere una cosa di adattamento alla traettoria è tiro. Io uso i teli, i teli si. Li uso per coprire la visuale al portiere per fare delle parate sulla reattività. E poi uso delle pedane un pò oblique da far rimbalzare la palla su queste pedane che prende velocità. Questa pedana viene bagnata e di conseguenza appena la palla tocca la pedana schizza e cambia velocità. Potrebbe essere una deviazione di un compagno, di un avversario.

Il riscaldamento pre-gara serve per mettere in moto tutto il corpo e prendere confidenza si con il pallone sia con il terreno, sia con il fattore climatico. Ci può essere una giornata di sole, ci può essere una giornata di pioggia. Nel valutare un portiere i parametri sono la posizione e un grande coraggio. Gli aspetti tecnici di un portiere si può costruire. Oggiorno se noi guardiamo, sono tutti portieri altissimi, però si può costruire meglio dal settore giovanile. Io dico sempre ai miei portieri di tentare la bloccata, sempre. E’ una cosa che io desidero che la facciano, capisco che le traettorie, i palloni sono fatti con materiale diverso e prendono traettorie strane, però si devono allenare a tentare la bloccata. Questa è una cosa che io dico ai miei portieri, un aspetto che io cerco di curare in ogni esercitazione che faccio. Perchè oggiorno io vedo che tanti portieri tendono a respingere sempre, cioè vanno con l’intenzione di respingere. La prima idea è quella di respingere, li capisco, li capisco perchè i palloni prendono traettorie strane. Però se non si esercita questo obiettivo in allenamento, poi è normale che si tende a respingere in partita.

Allora parto dall’ultimo, non si è mai intromesso (si riferisce a Walter Zenga, nota dello staff), assolutamente mai intromesso. Poi come allenatore, io credo che sia un allenatore che tutti i giocatori vorrebbero.

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