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I rigori del mondiale in Qatar: gli avversari cadono ai piedi dei portieri

Szczesny, Livakovic e infine Bounou annullano i tentavi degli attaccanti dal dischetto. Decisivo lo studio fatto sui rigoristi.

All’inizio è stato il portiere juventino. Szczesny è il terzo nella storia a neutralizzare due penalty nell’arco dei 90′ in un’unica edizione dei Mondiali. Prima di lui ci riuscirono lo statunitense Brad Friedel, nel 2002 (nell’edizione nippocoreana) e, ancor prima, (Germania 1974), il connazionale Jan Tomaszewski.

Dal 2010 a oggi, Tek ha parato il 36% dei rigori fronteggiati: 17 su 74. Se si considerano gli ultimi 15 rigori, però, il dato sale: 40%. E se si restringe agli ultimi 10, appare un clamoroso 50%: 5 su10. Szczesny ultimamente respinge un rigore su due e in Qatar ha spiegato il perché: “Abbiamo trovato un metodo per fare l’analisi dei rigoristi alla Juve. Negli ultimi due anni la statistica è molto positiva, direi che il metodo funziona”.

Per quanto riguarda la Croazia, Livakovic è il terzo portiere nella storia dei Mondiali a parare tre rigori su quattro. L’impresa era riuscita anche al portoghese Ricardo (Germania 2006) con l’Inghilterra. “Questa volta i rigori hanno funzionato bene, ma non credo fossero difficili da parare. Penso sia stata decisiva l’analisi attenta fatta con lo staff preparando la partita con il Giappone”.

Fonte: Gazzetta dello sport del 4-12-2022 e del 6-12-2022. Corriere dello sport

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