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Buffon: record di longevità

Buffon record di longevità

Gigi Buffon ha esordito nel 1995 e gioca ancora nel 2021. Nessun italiano aveva mai giocato per 27 anni al top. Sulle pagine della Gazzetta dello sport, una giuria di 18 portieri leggendari lo incorona numero uno della storia.

Il portiere della Juventus, ha battuto un altro record: nessun calciatore italiano era mai rimasto ad alto livello per 27 anni solari. Albertosi si è fermato a 26, Maldini, Totti, Vierchowod e Ballotta sono a 25. Per l’occasione, la Gazzetta dello sport ha chiesto a 18 portieri di 18 nazionalità chi sia il numero 1 della storia. Leggende come Zoff e Schmeichel, fenomeni come Neuer, Preud’homme e Julio Cesar, uomini di culto come Campos e Jongbloed. Il risultato incorona Gigi come miglior portiere di sempre seguito da Yashin e Zoff.

Fare paragoni tra epoche diverse è difficile, specialmente se parliamo di portieri. Infatti, il ruolo del numero uno, ha subito un’evoluzione che ha cambiato la sua prestazione rispetto a qualsiasi altro ruolo. Ed è qui che entra in gioco il portiere italiano. A differenza degli altri colleghi, l’estremo difensore bianconero è riuscito a tenere il passo evolvendosi. Una volta, la missione del portiere era solo una: parare. E il come – diciamoci la verità – non era nemmeno così importante. I piedi non esistevano, fino al 1992 su un retropassaggio si poteva raccogliere il pallone con le mani e i portieri stavano, al massimo, all’altezza del dischetto.

Quando esordì in A, Buffon colpì per il coraggio con cui si buttava tra le gambe degli attaccanti. Ora, Gigi è cambiato caratterialmente, tecnicamente, fisicamente: ora comanda con l’esperienza ed è un fenomeno per senso della posizione, qualità che ha sempre avuto, forse la sua arma principale. Ha trovato il modo per sopravvivere in un calcio in cui il portiere deve usare i piedi quasi più delle mani, gioca oltre il limite dell’area, non è più chiamato a bloccare buona parte dei tiri ma deve capire come respingerli. I commenti dei 18 portieri sono un omaggio da Città del Messico a Mosca, ma tre colpiscono più degli altri. Malafeev: «Yashin per noi russi è una leggenda, ma Gigi ha più classe». Un figurone a Mosca, come nel giorno dell’esordio in Nazionale. N’Kono, il suo mito: «La vita di Gigi è una storia di amore e sacrificio. Non arrivi a 27 anni di calcio ad alto livello se non provi amore per il calcio». Neuer, forse il più grande dei moderni: «Buffon è un uomo incredibilmente grande, con un carattere unico».

L’articolo completo sull’edizione cartacea della Gazzetta dello sport (02-01-2021).

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