Pubblicato il Lascia un commento

Principi didattici per la barriera

Daniele Borri

di Daniele Borri (Juventus Next Gen)

La disposizione della barriera fa parte della organizzazione tattica di squadra, durante la quale ogni giocatore ha una sua posizione e specifica funzione. Naturalmente il portiere è il regista di tale organizzazione, deve quindi conoscere i compiti e le funzioni dei componenti della barriera. Per far questo deve avere una comunicazione semplice, decisa, rapida, trasmettendo sicurezza e tranquillità (Scarpello; 2010)
Il compito della barriera, anche se può sembrare banale, è quello di ridurre il raggio di azione del battitore, facilitando il portiere nel difendere con maggior serenità lo spazio di porta di sua primaria competenza (D.Borri; 2022)
Per far questo, i componenti della barriera, durante l’esecuzione della punizione, dovranno:

  • ascoltare le istruzioni del portiere;
  • non muoversi in anticipo;
  • rispettare la distanza regolamentare;
  • stare compatti e muoversi in sincronia;
  • proteggersi;
  • tenere le braccia vicine al corpo;
  • avere coraggio e non girarsi nel momento del tiro

Il posizionamento della barriera e il numero dei giocatori che andranno a comporla dipendono dalla distanza della palla dalla porta, dalla posizione spaziale dalla quale viene battuta la punizione, dal numero di giocatori sulla palla e dalle abilità del tiratore (se conosciute).
In linea di massima, ma esclusivamente a livello didattico, possiamo suddividere come segue le zone adiacenti all’area di rigore e rispettivo numero di elementi che comporranno la barriera.

Fonte: allfootball.it
  • zona gialla, uno o due elementi;
  • zona azzurra, due (nei punti più lontani e laterali) o tre (se la punizione è centrale) elementi;
  • zona rossa quattro o cinque elementi;

Più una punizione sarà lontana e laterale, meno avremo necessità di uomini, più sarà centrale e vicina maggiori saranno gli elementi che la comporranno.

Come si dispone la barriera

Il posizionamento della barriera viene eseguito prendendo come riferimento la linea immaginaria passante tra palla e palo, comunemente si parla di uomo o uomini oltre il palo.

Se calcia un destro

Gli uomini in barriera se calcia un dx


Come principio disporre il primo uomo in linea con il palo o oltre il palo.
NB: Quanto il primo uomo deve stare più dentro o più fuori rispetto al palo?
Questo dipende dalla conoscenza del tiratore, dalle sua abilità di calcio di collo esterno e in modo particolare dal tipo di rincorsa che il tiratore assume al momento della battuta.

Se calcia un sinistro

Gli uomini in barriera se calcia un sx


Almeno un uomo e mezzo oltre il palo.
NB: Più si alza il livello dei calcianti, più può essere necessario disporre i primi due uomini oltre il palo

Sulla palla un destro e un sinistro

Almeno un uomo e mezzo oltre il palo.
NB: Più si alza il livello dei tiratori, più può essere necessario disporre i primi due uomini oltre il palo.
In ogni caso il posizionamento della barriera sarà anche influenzato dalla distanza della punizione dalla porta.
Ad esempio come in questo caso, se immaginiamo una punizione più vicina, per il mancino sarà più complicato tentare un tiro a giro oltre il primo uomo. Quindi si potrebbe scegliere di mettere anche un solo uomo oltre il palo. Sensibilità e vissuto del portiere faciliteranno la scelta della miglior strategia da attuare.

Gli uomini in barriera con un dx e sx sulla palla

La posizione del portiere

Una volta posizionata la barriera, il portiere deve assumere una posizione che gli consente di difendere il suo spazio di porta (di competenza) ma, allo stesso tempo, gli garantisce di poter intervenire anche su quelle traiettorie che scavalcano la barriera. In linea generale si può dire che deve stare leggermente oltre la metà della porta, in un punto in cui riesce a vedere la palla e potenzialmente a essere efficace in qualsiasi zona della porta venga indirizzato il pallone. Tutto questo può valere in termini didattici, infatti, il suo posizionamento varia inoltre in funzione della conoscenza del tiratore, numero di giocatori sulla palla e soprattutto dalla distanza della punizione dalla porta. Se immaginiamo ad esempio una punizione centrale con barriera posta all’interno dell’area di rigore, quindi molto vicina, il portiere non avrà una posizione molto centrale ma potrà occuparsi maggiormente del suo lato di competenza, in quanto da una distanza così ridotta sarà più difficile per il tiratore far passare la palla sopra la barriera ma più facilmente ricercherà un tiro forte dalla parte del portiere. Oppure talvolta, osservando partite di alto livello, si vedono portieri assumere posizionamenti ad esca per indurre il tiratore a fare un certo tipo di tiro. Questo risulta molto rischioso, ma talvolta efficace. Esiste quindi anche nel caso delle punizioni ,come per i rigori, una componente strategica che il portiere attua per mettere in difficoltà tiratore.

Comprensione della situazione

Se immaginiamo un sinistro a calciare per ridurgli la possibilità del tiro sopra i primi uomini, si potrebbe pensare di invertire il quarto con il primo, che di solito è più alto del primo. In questo modo avremo tutti i tre primi uomini più alti mettendo maggiormente in difficoltà il tiratore (Baroncini;2021)

Gli uomini che compongono la barriera

In linea generale possiamo dire che la scelta dei giocatori da disporre in barriera è in relazione alla funzione/compito che devono ricoprirne al suo interno.
Il primo uomo è generalmente un giocatore attento, applicato, rapido nel posizionarsi in prossimità’ del punto di battuta e pronto a guardare il portiere per ricevere le indicazioni. Il secondo e il terzo uomo devono essere alti, i più alti della barriera. Il quarto se alto meglio!!! Il quinto deve essere veloce e coraggioso, che non ha paura dell’impatto con la palla. Tutti i componenti della barriera devono aver la capacità di saltare senza girarsi, disposti se necessario anche ad impatti del pallone sul volto.
NB: In barriera generalmente, se possibile, è sempre meglio non inserire dei difensori perché servono a difendere (marcare) in area qualora la palla non venga indirizzata direttamente verso la porta. Nel caso in cui però non si possiedono giocatori idonei per comporre la barriera, si può pensare di utilizzare al massimo due dei difensori.
l’esterno barriera in genere è un giocatore che ha un minimo di attitudine difensiva (di solito un centrocampista) che si occupa appunto di marcare chi si dispone lateralmente alla barriera o di assorbire l’uomo che si inserisce nei giochi a due dei battitori.

Le tipologie di barriera

Talvolta i tecnici richiedono agli allenatori dei portieri, di stabilire quali sono gli uomini che andranno a comporre la barriera o addirittura, soprattutto con i più giovani, che sia proprio il portiere il responsabile della realizzazione della medesima prima della gara.
Mi sono reso conto però, che tra i portieri e anche tra gli addetti ai lavori, talvolta vi è un poco di confusione sui principi che militano intorno alla strutturazione della barriera che poi si manifestano con terminologia scorretta, creando confusione anche tra i componenti che poi andranno a realizzarla (comunicazione).
Spesso ad esempio, si sente parlare di 3 più uno in barriera e cosi via, ma siamo sicuri di cosa stiamo parlando? Quando si parla di tre più uno in una barriera? Quando non si deve parlare di più uno?
Per questo motivo ho pensato di rappresentare graficamente e per iscritto le 5 forme di barriera e i principi che caratterizzano.
Ognuna di queste tipologie o forme, presenta dei vantaggi e degli svantaggi, l’importante sarà scegliere la disposizione più corretta in base ale proprie esigenze e/o preferenze, in modo tale da poter condividere con tutto il gruppo squadra un pensiero comune chiaro e condiviso.

Forma elementare

Forma elementare con 5 uomini

Nella disposizione “elementare” della barriera si stabiliscono i 5 elementi che la compongono. Nel caso di un tocco e tiro, andrà incontro chi si trova come ultimo uomo in quel momento.
Vantaggi: semplice e pratica per i più giovani
Svantaggi: in modo particolare l’incontro potrà non avere appunto la medesima caratteristica (scarsa specificità di funzione). Non c’è esterno barriera.

Di seguito alcune varianti della forma elementare:

Forma elementare con 4 uomini

Forma elementare con 3 uomini

Incontro fisso

Incontro fisso 5 uomini e in rosso l’uomo con le caratteristiche dell’incontro

Vengono stabiliti i 5 elementi che compongono la barriera più l’esterno barriera.
Il quinto giocatore presenterà le caratteristiche dell’incontro. Nel caso in cui il portiere richiede ad esempio una barriera a 4 o a 3, come ultimo uomo andrà sempre il quinto.
Vantaggi: nel caso di tocco e tiro avrò lo specialista dell’incontro.
Svantaggi: se il quinto uomo non avrà la caratteristica di essere particolarmente alto, nel caso di tiro diretto, avremo un uomo che coprirà meno la porta.

Di seguito alcune varianti nella forma “incontro fisso”:

Incontro fisso con 4 uomini e in rosso l’uomo con le caratteristiche dell’incontro

Incontro fisso con 3 uomini e in rosso l’uomo con le caratteristiche dell’incontro

Incontro a interpretazione

Incontro a interpretazione

Vengono stabiliti i 5 elementi della barriera più l’esterno barriera. Il quinto giocatore presenta le caratteristiche dell’incontro. Questo è l’unico caso in cui a livello comunicativo si potrà parlare di 3+1 o 2+1. In questa modalità infatti, qualora il portiere capisce, o è a conoscenza che può esserci un tocco e tiro, metterà come ultimo uomo lo specialista dell’incontro. Nel caso in cui vi è il tiro diretto, si disporranno i tre o i quattro uomini disposti in origine in barriera.
Vantaggi: essendoci interpretazione vi è alta specificità di funzione
Svantaggi: se mi aspetto un tocco e tiro e poi non viene eseguito, ma si verifica un calcio diretto in porta, potrei trovarmi come ultimo uomo, un profilo che non presenta le caratteristiche specifiche per quella funzione (es. altezza).

Di seguito alcune varianti nella forma “incontro a interpretazione”:

Incontro a interpretazione 3+1

Incontro a interpretazione 2+1

Incontro staccato

Incontro staccato

Vengono stabiliti i 5 della barriera più l’esterno barriera. Il quinto giocatore presenta le caratteristiche di funzione dell’incontro. In questa modalità, tranne nel caso della barriera a cinque, l’incontro sarà sempre presente ma staccato, pronto ad uscire verso la palla coprendo il secondo palo. Con il regolamento attuale risulta essere in parte svantaggiosa, perché l’incontro, non essendo considerato un uomo facente della parte della barriera, può essere marcato e quindi può essergli impedito di uscire sul tocco. Inoltre nella sua corsa verso la palla potrebbe disturbare la visuale del portiere o addirittura deviarla.

Di seguito alcune varianti nella forma “incontro staccato”:

Barriera a 5 nell’incontro staccato. In questo caso l’incontro (in rosso) non è staccato dalla barriera.

Incontro staccato: barriera con 3 uomini

Coccodrillo

Coccodrillo

Vengono stabiliti i 5 della barriera più l’esterno barriera. Inoltre viene stabilito un sesto uomo (“coccodrillo”) che andrà a posizionarsi dietro la barriera, disponendosi su un fianco dando la schiena alla palla e con la testa nella direzione del palo. Questa disposizione gli permette di trovarsi più centrale nel momento in cui la palla resta in giro e bisognerà occuparsi di difendere la porta. Questa strategia viene utilizzata quando le punizioni sono molto vicine all’area di rigore e si presentano calcianti abili a calciare la palla sopra la barriera ma allo stesso tempo scaltri nel calciare sotto di essa se vi si presenta l’opportunità.

Vantaggi: la palla non potrà passare sotto la barriera e la barriera potrà quindi saltare .
I componenti della barriera potranno saltare con maggior vigore e libertà mentale perché sicuri della protezione sotto i loro piedi.
Svantaggio: perderò un uomo in area a marcare
L’alternativa rimane quella di richiede alla barriera di non saltare e rimanere “sulle punte”.

NB: Nel caso di una barriera a quattro si può decidere di utilizzare come ultimo uomo il quarto elemento della barriera di origine (immagine 1), oppure di disporre come ultimo lo specialista dell’incontro (immagine 2).

Di seguito alcune varianti nella forma “coccodrillo”:

1. Disposizione della barriera con 4 uomini e il coccodrillo

2. Disposizione della barriera con 4 uomini e il coccodrillo. In rosso l’incontro.

Regolamento

Laddove tre o più giocatori della squadra difendente formino una barriera, tutti i calciatori della squadra attaccante devono rimanere almeno un metro dalla barriera fino a che il pallone non sia in gioco.

Cosa dice il regolamento


Nel caso di una barriera a due giocatori quindi, il regolamento non prevede che gli avversari debbano mantenere una distanza da essi di almeno un metro”.

Punizione indiretta in aerea di porta

Nel 1984 è stata modificata la regola13, per disposizione della FIFA, ed è entrata in vigore una variante regolamentare decisa dall’International Board.
La regola 13 riguarda i calci di punizione di seconda che la squadra attaccante deve battere per un fallo commesso dagli avversari nell’area di porta.
Prima della modifica, la punizione indiretta nell’area di porta andava battuta nel punto esatto in cui il fallo era stato commesso.
A seguito della modifica, invece, va battuta sul lato lungo dell’area di porta (quindi a 5,50 metri dal fondo) pIù vicino al punto di dove è stato commesso il fallo, precisamente sulla sua proiezione sul limite dell’area di porta.
Inoltre, va precisato che i calci di punizioni di seconda fischiati all’interno dell’area di porta sono molto rari.
L’International Board l’ente che gestisce le norme per la pratica del gioco del calcio in tutti i paesi del mondo, ha modificato la regola 13 per limitare le conseguenze della gran confusione che si creava in caso di punizione indiretta nell’area di porta tra giocatori.
Come disponiamo la barriera in tale situazione che spesso non viene mai presa in considerazione nella preparazione delle palle inattive?

Da posizione centrale

Da posizione centrale in aerea di rigore

10 giocatori sua linea di porta a formare la barriera. Il portiere si dispone tra il quinto e il sesto elemento della barriera, pronto a uscire a “valanga” nel momento del tocco, cercando di mettere pressione al tiratore e facendo volume con il proprio corpo. Nel caso di giocata più lunga o di un gioco a tre, il portiere rimarrà in porta e si comporterà come per una normale situazione di tiro in porta ravvicinato e uscirà incontro chi si troverà più vicino al giocatore in possesso della palla.

Da posizione laterale

Da posizione laterale in aerea di rigore

8 giocatori sulla linea di porta a formare la barriera. Il portiere si dispone tra il quarto e il quinto elemento della barriera, pronto a uscire a “valanga” nel momento del tocco e tiro. I due uomini a zona in area di rigore (a distanza regolamentare) invece stanno pronti a uscire qualora la palla venisse giocata a uno degli attaccanti disposto in area.
Quindi, in caso di giocata corta, il portiere uscirà cercando di mettere pressione al tiratore e facendo volume con il proprio corpo. Nel caso di giocata più lunga o di un gioco a tre, il portiere rimarrà in porta e si comporterà come per una situazione di tiro in porta ravvicinato.

Esercitazioni

Sicuramente il calcio di punizione non è una situazione facile da allenare se non con i giocatori di movimento con i classici calci piazzati di fine allenamento.Esistono però, dal mio punto di vista, alcune esercitazioni che per tipologia e tempi sono molto simili a quello che accade durante questo affascinante calcio piazzato. Di seguito ve ne propongo due…

Tiri con il muro

Fai click per maggiori informazioni

Si posiziona “il muro” centralmente e sul limite dell’area di rigore. Si dispone la palla ad una distanza dal muro, in modo tale che il portiere posizionato in porta sia impossibilitato nel vedere partire il tiro dell’allenatore. In questo modo la traiettoria sarà molto simile a quello che accade nei calci di punizione, il portiere sarà quindi stressato nell’esecuzione del passetto e spinta per eseguire la parata (poco tempo). Il passetto-spinta consente al portiere infatti di prendere il tempo sulla palla. Modulando l’ampiezza del “passetto”, il portiere rallenta o accelera la sua azione di tuffo. Il movimento consiste nell’avvicinamento del piede “opposto al lato di tuffo” a quello omologo al lato di tuffo, con il successivo spostamento di quest’ultimo che determina la spinta. E’ importante che tale comportamento avvenga coi piedi molto radenti al terreno (non con un balzo) e che l’azione sia quasi simultanea e rapida. Modulando l’ampiezza e la velocità del movimento , è possibile prendere il tempo sulla palla rispetto al movimento corsa e spinta.
Corsa e spinta infatti è il movimento di avvicinamento alla palla più lento che i portieri hanno a disposizione, viene utilizzato nelle parate in recupero, dove è necessaria un’azione di corsa “per ritrovare” la porta opponendosi alla conclusione, oppure nei tiri a giro o appunto in quelle punizioni orami rare, in cui il portiere ha il tempo di eseguire una corsa e spinta.

Lanciapalloni

La lanciapalloni della globus

In questo caso non è presente il muro ma si utilizza la macchina lanciapalloni. La macchina viene posizionata centralmente e a 26 metri dalla porta. La lanciapalloni consente di simulare dei tiri a velocità che si avvicinano ai 100 km orari, che corrispondono appunto a quelle che si ritrovano i portieri ad affrontare ai massimi livelli in queste situazioni. Con questa esercitazione possiamo stressare in maniera significativa il movimento di “passetto – spinta”, fondamentale per poter intervenire con efficacia in queste situazioni. Inoltre possiamo sottoporre il portiere a valutazioni di traiettorie complesse, simili a quelle che si ritroverà in gara durante un calcio di punizione.

Lascia un commento