Pubblicato il 1 commento

Intervista ad Alberto (Jimmy) Fontana

Dopo le polemiche di qualche settimana fà – Alberto Fontana – risponde alle nostre domande.

1. D: Con le tue dichiarazioni hai creato un gran trambusto. E’ vero quello che hai dichiarato? Spiegaci cosa vuoi dire con le tue affermazioni.. Ti riferisci al settore professionistico o dilettantistico? Ai settori giovanili?

Trovo che il calcio negli ultimi 20 anni abbia richiesto al portiere grandi cambiamenti tra cui l’uso dei piedi,con la partecipazione attiva alle azioni,in maniera molto superiore al passato. Ma è la fisicità dei giocatori e i nuovi palloni che negli ultimi10 anni hanno portato un ulteriore  e profondo cambiamento; c’e meno tempo per eseguire un intervento,perchè il pallone va più forte di quasi un 25 per 100.Un portiere che era bravo a muoversi nella porta con i famosi ‘passettini’ era in grado di poter essere a buoni livelli, ora questo non è più possibile, perchè il portiere non ha più questi tempi e spesso deve essere in grado di partire da fermo o al max con un passo ed è in allenamento che bisogna entrare in questa mentalità e abbandonare il passato. Io ho avuto la fortuna di incontrare dopo i 30 anni grandi preparatori che mi hanno allungato la carriera, Di Fusco, Castellini , Di Iorio , Coccia ect…. che nella testa hanno il futuro. Ma troppi con cui ho parlato hanno nel repertorio, ‘ai miei tempi’ e questi sono un grande problema per i giovani.

2. D: Raccontaci la tua esperienza con gli altri allenatori dei portieri. Hai attraversato un ventennio come atleta, hai osservato i cambiamenti, li hai vissuti..

Si, netti. Chi ha capito il futuro e chi ancora crede che siamo i più bravi e non cambia un allenamento e propone quello che faceva lui quando giocava,e questo per un giovane è un grande problema. Se 5 delle grandi squadre hanno stranieri non è per fare un dispetto, ma evidentemente in questo calcio l’atleticità espressa da altre nazioni  rende di più.

3. D: Lo sai che il presidente dell’APPORT (associazione preparatori dei portieri) ti ha risposto pubblicamente sul loro sito? Hai qualcosa da dire?

fontana applausi
Cliccka per ingrandire

Credo che ora, dopo aver letto questa intervista avranno più risposte e starà a loro pensare se sono stato utile oppure ho detto delle stupidaggini.

4. D: Perchè un portiere che ha totalizzato tutte queste presenze in serie a, che ha il record come secondo giocatore più vecchio di tutti i tempi  in serie a (Ballotta ha il record) , un atleta che ha nel curriculum club come l’inter, napoli e palermo, suscita una reazione difensiva invece che costruttiva e di confronto?

Questo non lo so, io ho cercato solo di dire il mio parere. Dire che in una categoria ci sono grandi preparatori,ma aimé anche molti non al passo con i tempi, non vuol dire che la categoria non è all’altezza, ma che come in tutti i lavori ci sono i più e i meno bravi,ma se i meno bravi  li incontra un giovane possono fare grandi danni…..

5. D: Cosa intendi per correre dietro al pallone?

Se il pallone va ad una velocità non elevata,puoi fare 2 o 3 passi prima di compiere l’intervento,ma ora il pallone è difficile che vada piano.

6. D: Cosa intendi per da fermo?

Caricare e partire da fermo, o al max con un passo,ed essere in grado di arrivare al palo,è questa la fisicità del futuro.

7. D: Se non sbaglio, tu facevi un riscaldamento pre-gara breve. Perchè? Cosa pensi del riscaldamento pre-gara?

Il pre gara è molto personale, c’e chi trova la concentrazione dopo 100esercizi o chi ne fa 3 ed è pronto e i grandi preparatori ti possono suggerire un qualcosa in più, ma mai imporre o alterare la maniera con cui ti prepari, il dialogo durante la settimana aiuta a crescere. Quello bravo allena te,non il suo ego.

[ad code=4 align=center]

8. D: E’ vero che ti chiamano Jimmy per via dello stesso cognome del cantante? Se non è vero allora perchè?

Vero, per il cantante. Alberto è troppo articolato e in campo non veniva, bene, meglio uno più corto o veloce e jimmy lo è. Mi ci sono affezionato da subito.

9. D: Hai smesso di giocare all’età di 41 anni e 297 giorni, perchè non ti andava più o ci sono altri motivi? Ho letto ai tempi di Palermo che il giorno ti svegliavi e non vedevi l’ora di essere in campo ad allenarti. Ti ritenevi un eterno bambino..

Quando non sei più un ragazzino, deve subentrare dentro di te una sfida o qualcosa dove ti senti debitore verso un allenatore o dirigente, così oltre al piacere di giocar e guadagnare, perché è giusto non essere ipocriti, prendi un impegno e non vuoi deludere nessuno, te per primo.

10. D: Hai mai utilizzato attrezzature particolari in allenamento, come gli air body, lo spara palloni, palloni leggeri o con rimbalzo particolare?

Si, li ho usati e possono essere un buon completamento,ma niente di più.

11. D: Cosa pensi che dovrebbero fare gli allenatori dei portieri, oggi.

Guardare le grandi doti atletiche dei più bravi e capire che se non salti….e molto, non puoi più stare a certi livelli, senza queste doti e magari un’altezza vicino al metro e novanta non si può più entrare in certe squadre di alto livello.

Cliccka per ingrandire
Cliccka per ingrandire

12. D: E i giovani atleti?

Imparare dalle basi, dove ancora i ‘passettini’ hanno un senso e vivere il ruolo con gioia cercando sempre di copiare i movimenti dei più bravi.

13. D: Hai qualche consiglio anche per i giovani allenatori dei portieri? Per quelli che lavorano nelle scuole calcio e nei settori giovanili?

Date gioia ai vostri allievi,è un ruolo dove da ragazzini ci si deve divertire, solo verso i 16 17 18 anni quando lo sviluppo è finito che si può capire se un’atleta ha i mezzi per poter diventare un professionista e a che livello.

Pubblicato il 1 commento

Claudio Rapacioli: sancita la figura tecnica del preparatore dei portieri

Il presidente dell’ APPORT

Il blog ha raggiunto Claudio Rapacioli. In vista della cena di oggi (Lunedì 18 Gennaio 2010) a Genova, il presidente dell’APPORT ci illustra le poche notizie che si hanno sul nuovo corso. La FIGC tiene per sè le maggiori informazioni a riguardo.

D: Presidente, finalmente il corso per allenatori dei portieri!! Ci racconti com’è andata tutta la storia, visto che da fonti ufficiose doveva partire a Settembre.

La prima dichiarazione ufficiale da parte del Settore Tecnico della F.I.G.C. sull’effettuazione del corso per preparatori dei portieri risale al maggio 2008 dove durante il nostro stage effettuato a Coverciano intervenne il dott. Acconcia e assicurò a tutti i presenti che nel breve tempo la Federazione avrebbe dato inizio al corso per preparatori dei portieri. Non so di preciso a causa di cosa i tempi si sono dilatati anche se nel durante a fronte di nostre pressioni Coverciano ci rassicurava sempre dicendoci che la cosa sarebbe stata imminente. Con la costituzione del “Albo speciale dei preparatori dei portieri” si è ufficialmente sancito il riconoscimento della figura tecnica del preparatore dei portieri con la conseguente istituzione di un corso per abilitare anche coloro che al momento dell’istituzione di questo albo non avessero i requisiti necessari per farne parte di diritto. Continua a leggere Claudio Rapacioli: sancita la figura tecnica del preparatore dei portieri

Pubblicato il Lascia un commento

Intervista a Cristiano Lupatelli

Ringraziamo il Cagliari Calcio e Cristiano Lupatelli per la disponibilità.

Cristiano Lupatelli – portiere del Cagliari calcio –  è una bella storia del calcio: un portiere proveniente dal settore giovanile della propria squadra esordiente. 

Continua a leggere Intervista a Cristiano Lupatelli

Pubblicato il 4 commenti

Intervista a Claudio Filippi

[jwplayer playlistid=”8295″]

L’intervista presente su il numero1.it è solo una sintesi (divisa in 3 parti da 6 minuti) di quella disponibile sul blog di Mario Vella (durata 55 minuti). Questa nostra scelta non vuole discriminare l’ottimo lavoro dell’autore, ma semplicemente mettere in evidenza alcuni aspetti da noi ritenuti più importanti.

[ad code=2]

Claudio Filippi, allenatore dei portieri del Chievo Verona (ideatore/fondatore/autore del blog), è stato intervistato da Mario Vella. Tante le informazioni, più che ricette un metodo. “Quello dell’allenatore è una figura d’insegnante. Per insegnare bisogna conoscere. Quindi per conoscere bisogna studiare“. Non ci sono ricette uniche nell’allenamento, ma metodi. Claudio ci racconta dell’idea e della filosofia dell’attacco alla palla, da cosa nasce e la conseguente esigenza di nuovi aspetti tecnici. Argomenti trattati sui giovani portieri, sul compito del blog e tanto altro. Un’occasione unica per ascoltare una figura che (quasi) mai compare nei salotti televisivi, eppure sta lì ad addestrare/allenare il numero1.